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La percezione dell’abbigliamento: l’abito fa il monaco?

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La scelta degli abiti che indossiamo, oltre ad essere connessa con il nostro stato d’animo attuale, momentaneo, è strettamente correlata all’immagine della persona che vogliamo rappresentare. Alla percezione dell’abbigliamento, e cioè, all’idea che abbiamo della nostra personalità e a ciò che desideriamo trasmettere.

percezione dell'abbigliamento

Percepire l’abbigliamento come uno stato. Uno strumento per distinguersi

Alcune ricerche hanno dimostrato che coloro che si vestono in maniera professionale, specie in ambiente lavorativo, ottengono più facilmente collaborazioni. Stipendi più alti, risultati più eccelsi nei compiti. E questo accade soprattutto per il genere femminile. Mentre, per quanto riguarda gli uomini, un abbigliamento professionale ha degli effetti significativi sull’autostima. Sulla sicurezza di sé. Sulla capacità di portare a termine gli obiettivi. 

All’opposto, invece, indossare vestiti e accessori contraffatti, o casual, è correlato con un aumento di comportamenti delinquenziali e disonesti, o con atteggiamenti meno seriosi.

In base alla nostra personale percezione dell’abbigliamento, possiamo ancora dire che l’abito fa il monaco?

I tempi sono decisamente cambiati. Specie se facciamo un confronto rispetto al periodo in cui ero ragazzo; erano gli anni 70. Si viveva in un Italia ante guerra, dove la maggior parte della popolazione era quasi priva di una scolarizzazione che le permettesse di uscire dall’ignoranza. In questo contesto, le figure titolate, come i professori, gli avvocati, i giudici, oppure coloro che indossavano la divisa da carabiniere, medico o prete, riuscivano a trasmettere quel timore reverenziale. Per cui, il più delle volte, si pendeva dalle loro labbra, e si mostrava un rispetto a volte prostrante.

Oggi c’è una diversa percezione dell’abbigliamento, le divise fanno meno paura

Oggi è un po’ diverso, si legge nelle cronache come i medici vengano aggrediti negli ospedali. Inoltre, sono sempre più presenti i video amatoriali, o le dirette su FB, per denunciare in maniera sfrontata un “abuso” di potere da parte di uomini in divisa.

La percezione dell’abbigliamento incontra il potere. Le Divise Creano Differenze

Percezione dell'abbigliamento

L’abbigliamento non è solo una questione di estetica o di comfort: è anche un potente strumento psicologico che può influenzare la nostra percezione degli altri, nonché i comportamenti e le dinamiche interpersonali. La percezione che abbiamo rispetto all’abbigliamento esplora come ciò che indossiamo possa avere un impatto significativo sulle dinamiche sociali e sui rapporti di potere.

418 preti pedofili censiti da Rete l’Abuso ed Eca Global

Apro questa parentesi per introdurre l’influenza scandalosa dell’abito talare. In questo report, trattato da Rai news.it, ci sono dati “ufficiali” rispetto all’abuso di potere che esercita “l’abito” e, ovviamente, il ruolo che ne deriva. In poche parole, nel 2023 è stato presentato il primo report sugli abusi sessuali del clero Italiano. Solo in Italia, infatti, sono stati rilevati 418 preti pedofili. Di questi, ne sono stati ufficialmente condannati 164.

Nel caso dei preti, l’abito ecclesiastico trasmette l’immagine di una persona devota e rispettabile, ma può anche fungere da strumento di manipolazione emotiva e psicologica

Quando questa figura autoritaria abusa del proprio ruolo, la divisa può rendere difficile per i fedeli o per i subordinati riconoscere il confine tra il comportamento accettabile e quello che non lo è. Infatti, l’abito rappresenta una figura che “deve” essere rispettata. Questa forma di rispetto, nei casi citati in cui viene accertato un abuso, diventa sottomissione, spesso a carico dei più deboli.

Nel mio romanzo Ego te absolvo in nomine caritate, provo a spogliare delle loro vesti ecclesiastiche, tre preti, cercando di renderli solo uomini. La storia scorre per un intera vita. Permette al protagonista di mostrarsi al prossimo attraverso la sua veste e ciò che rappresenta, e mai l’uomo, che sotto di questa continuerà a nascondere le sue debolezze. 

percezione dell'abbigliamento nel libro di Pietro Buccinnà

Le divise, che siano quelle indossate da forze dell’ordine, militari, preti o altri professionisti, svolgono un ruolo fondamentale nelle dinamiche di potere e autorità.

L’abito, in questo caso, diventa uno strumento che contribuisce a stabilire e mantenere la gerarchia sociale. Le divise sono simboli visibili di autorità, controllo. In alcuni casi, come abbiamo visto, di “sacralità”, e il loro impatto psicologico non deve essere sottovalutato.

Percezione dell’abbigliamento e abuso di potere: quando l’abito favorisce la prepotenza

Analogamente, per le forze dell’ordine, una divisa può offrire una protezione psicologica, ma anche una certa “impunità” nel comportamento. L’individuo con la divisa potrebbe sentirsi al di sopra delle regole sociali comuni. In alcuni casi, l’abuso di potere può essere mascherato dall’idea che la divisa rappresenti un’autorità indiscutibile.

Conclusioni: L’Abito Come Strumento di Comunicazione

In definitiva, l’abito non è solo un elemento estetico, ma un potente strumento di comunicazione psicologica. La scelta di ciò che indossiamo e l’interpretazione che diamo a ciò che gli altri indossano influisce sulle nostre relazioni interpersonali, sociali e professionali. Che si tratti di una divisa o di un abito firmato, i nostri vestiti trasmettono segnali visivi che influenzano le percezioni e le reazioni altrui.

Tuttavia, è importante non dimenticare che l’abito può essere uno strumento di potere e nascondere comportamenti negativi e distorsioni psicologiche. Essere consapevoli di come l’abbigliamento condiziona le nostre interazioni è un passo fondamentale verso una comprensione più profonda delle dinamiche sociali e psicologiche.

Con un abito da sera e una cravatta bianca chiunque, persino un agente di cambio, può far credere di essere una persona civile.

(Oscar Wilde)

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